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Ecco di seguito alcune tra le più note locuzioni e frasi cristiane nella loro versione latina.
Note per la lettura:
in latino i gruppi “æ” ed “oe” si pronunciano “e“,
il gruppo “ti“, se seguito da una vocale, si pronuncia “zi”
e il gruppo “ph” va letto come “f“.
Ad maiorem Dei gloriam.
A maggior gloria di Dio. - Motto particolare dei gesuiti, che risale allo stesso sant' Ignazio.
Angele Dei, qui custos es mei.
Angelo di Dio, che sei il mio custode. - Sono le parole con cui ha inizio la preghiera all'Angelo custode, preghiera che fin da piccoli i cristiani imparano e recitano ogni giorno.
Annuntio vobis gaudium magnum: Habemus Papam!
Vi annuncio una grande gioia: Abbiamo il Papa! - È la formula con cui a fine conclave un cardinale annuncia al popolo, radunato in Piazza San Pietro, l'avvenuta elezione del nuovo Papa.
Biblia pauperum.
La Bibbia dei poveri. - Parole che indicano soprattutto i dipinti delle chiese, attraverso i quali le persone povere e analfabete potevano apprendere alcune conoscenze bibliche.
Credo in Deum Patrem omnipotentem, Creatorem caeli et terrae.
Io credo in Dio Padre onnipotente, Creatore del cielo e della terra. - Sono le parole con cui inizia la professione di fede cristiana, secondo l'antica formula del Simbolo apostolico.
De profundis clamavi ad te, Domine; Domine, exaudi vocem meam.
Dal profondo a te grido, o Signore; Signore, ascolta la mia voce. - È l'inizio del Salmo 129, conosciuto anche come Il De profundis.
Deo gratias.
Rendiamo grazie a Dio. - Formula liturgica di origine biblica con cui si rende grazie a Dio.
Ecce homo.
Ecco l'uomo. - Sono le parole pronunciate da Pilato per presentare alla folla Gesù flagellato e coronato di spine (Gv 19,5).
Errare humanum est, perseverare autem diabolicum.
Errare è dell'uomo, ma perseverare nell'errore è diabolico. - Frase di origine medioevale riconducibile ai sermoni di san Bernardo di Chiaravalle.
Ex cathedra.
Dalla cattedra. - Indica la condizione del papa nel momento in cui, in qualità di vicario di Cristo e guida della Chiesa, definisce un dogma di fede o proclama un santo.
Fiat voluntas tua.
Sia fatta la tua volontà. - Sono le parole pronunciate da Gesù nell'Orto degli ulivi (Mt 26,42), presenti anche nella preghiera del Padre nostro (Mt 6,10).
In camera caritatis.
Nella camera della carità. - Locuzione usata in caso di rimproveri o comunicazioni amichevoli fatti in segreto, con l'avvertimento che nessun'altro lo venga a sapere.
In hoc signo vinces.
In questo segno vincerai. - Frase apparsa in sogno a Costantino alla vigilia della battaglia di Ponte Milvio, nei pressi di Roma, contro l'imperatore Massenzio.
In illo tempore.
In quel tempo. - Frase presente in molti passi evangelici: In illo tempore dixit Iesus, in quel tempo Gesù disse. Viene usata anche per indicare tempi remoti.
Ite missa est.
Andate, la messa è finita. - Formula con cui termina la messa in lingua latina.
Jesus Nazarenus Rex Iudaeorum
Gesù il Nazareno Re dei Giudei. - È la scritta di Ponzio Pilato posta sulla croce di Gesù.
Lumen Christi.
La luce di Cristo. - Formula con cui il diacono, all'inizio della Veglia pasquale durante la processione in cui viene portato in chiesa il cero pasquale, acclama alla luce di Cristo che vince le tenebre.
Magnificat anima mea Dominum.
L'anima mia magnifica il Signore. - È l'inizio del cantico del Magnificat (Lc 1,46-55); sono le parole con cui la Vergine Maria rispose al saluto della cugina Elisabetta. Viene recitato o cantato durante il vespro, la preghiera serale della comunità cristiana.
Mea culpa, mea maxima culpa
Mia colpa, mia massima colpa. - È una parte della preghiera del Confesso a Dio onnipotente, con la quale, riconoscendo i propri peccati, il cristiano si batte tre volte il petto.
Miserere mei, Deus, secundum magnam misericordiam tuam.
Pietà di me, o Dio, secondo la tua grande misericordia. - È l'inizio del Salmo 50, conosciuto anche come Il Miserere.
Nemo propheta in patria.
Nessuno è profeta in patria. - Parole pronunciate da Gesù per stigmatizzare la fredda accoglienza dei suoi conterranei di Nazareth (Mt 13,57; Mc 6,4; Lc 4,24; v 4,44). La frase, in genere, indica la difficoltà a vedere riconosciuti i propri meriti o le proprie doti nell'ambito in cui si vive e si è cresciuti.
Noli me tangere.
Non mi toccare. - È la frase rivolta da Gesù risorto a Maria Maddalena (Gv 20,17), cui aggiunge: Non sono ancora salito al Padre.
Ora et labora et lege et noli contristari in laetitia pacis.
Prega e lavora e studia e nella gioia della pace non farti prendere dallo sconforto. - Esortazione con cui la regola benedettina sintetizza lo spirito e il ritmo della vita monastica.
Panem nostrum cotidianum da nobis hodie.
Dacci oggi il nostro pane quodidiano. - Sono le parole con cui inizia la seconda parte del Padre nostro, la preghiera insegnata da Gesù stesso ai suoi discepoli.
Pater noster, qui es in cælis, sanctificetur Nomen Tuum.
Padre nostro, che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome. - Sono le parole con cui inizia la preghiera del Padre nostro, la preghiera cristiana per eccellenza.
Pax et bonum.
Pace e bene. - È il saluto che caratterizzava la predicazione di san Francesco; normalmente si trova scritto sulle porte dei conventi francescani.
Pax tibi, Marce, evangelista meus.
Pace a te, Marco, mio evangelista. - È la scritta presente nel libro su cui, nello stemma di Venezia, il leone di san Marco pone la sua zampa. Secondo la leggenda, la frase fu pronunciata da un angelo apparso in sogno all'evangelista, appena approdato nella laguna veneta; durante il sogno gli annunciò che dopo la morte avrebbe trovato riposo in terra veneziana.
Refugium peccatorum.
Rifugio dei peccatori. - È una delle espressione con cui è invocata la Madonna, madre di misericordia.
Regina caeli, laetare, alleluia.
Regina del cielo, rallegrati, alleluia. - È la frase con cui inizia la preghiera del Regina caeli dedicata alla Madonna che, nel tempo pasquale, sostituisce il Salve Regina.
Requiem aeternam dona eis, Domine, et lux perpetua luceat eis. Requiescant in pace.
L'eterno riposo dona loro, o Signore, e splenda ad essi la luce perpetua. Riposino in pace. - È la preghiera per i defunti, che i cristiani recitano in loro suffragio e in occasione dei funerali.
Salve, Regina, Mater misericordiae, vita, dulcedo et spes nostra, salve.
Salve, Regina, Madre di misericordia, vita, dolcezza e speranza nostra, salve. - Sono le parole con cui inizia la preghiera del Salve Regina, il saluto che i cristiani fanno alla Vergine Maria al termine della giornata e anche in chiusura del Rosario.
Sancta Maria, Mater Dei, ora pro nobis peccatoribus, nunc et in hora mortis nostrae.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori, adesso e nell'ora della nostra morte. - Sono le parole della seconda parte dell'Ave Maria, la preghiere alla Madonna recitata anche con il Rosario.
Servus servorum Dei.
Servo dei servi di Dio. - È uno dei titoli attribuiti al Papa.
Sicut erat in principio, et nunc et semper et in sæcula sæculorum.
Come era nel principio, ora e sempre, nei secoli dei secoli. - Espressione, che conclude la preghiera del Gloria e afferma l'eternità della Santissima Trinità: Padre, Figlio e Spirito Santo.
Signum Crucis - In nomine Patris et Filii et Spiritus Sancti. Amen.
Segno della Croce - Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen. - È il santo segno dei cristiani col quale iniziano la giornata, la preghiera e ogni celebrazione liturgica.
Stabat mater dolorosa / iuxta crucem lacrimosa, / dum pendebat filius.
Stava la madre addolorata / in lacrime presso la croce, / mentre pendeva il figlio. - Strofa iniziale dell'inno Stabat mater di Jacopone da Todi, un testo ispirato al dolore della madre di Gesù sotto la croce.
Sursum corda.
In alto i nostri cuori. - Esortazione del sacerdote durante la messa, prima del Santo. Nel linguaggio comune l'espressione è utilizzata per fare coraggio, a tener alto il morale.
Te Deum laudamus.
Noi ti lodiamo Dio. - Così inizia l'inno del Te Deum, che la comunità cristiana canta al termine di ogni anno solare e al verificarsi di eventi positivi in cui sente la necessità di ringraziare Dio, come - per esempio - alla fine di una guerra o di una pandemia .
Tu es Petrus et super hanc petram aedificabo ecclesiam meam... Tibi dabo claves regni caelorum.
Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia chiesa... A te darò le chiavi del regno dei cieli. - È la frase con cui Gesù elegge Pietro a guida della Chiesa (Mt 16,18).
Ubi caritas et amor, Deus ibi est.
Dove c'è carità e amore, li c'è Dio. - Sono parole molto note, tradizionalmente usate nel canto liturgico.
Veni, creator Spiritus,
Vieni, Spirito creatore. - Così inizia l'inno del Veni creator, che la comunità cristiana canta all'inizio di ogni anno solare e al verificarsi di eventi in cui sente la necessità di invocare lo Spirito Santo, come - per esempio - all'inizio del conclave per l'elezione del Papa.
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