Lo spirito cristiano, che nel Medioevo caratterizza la civiltà europea,
accresce l’attenzione verso i più bisognosi, dando origine agli ospedali.
Sulle vie dei pellegrinaggi
Col termine “ospedale” veniva indicato qualsiasi luogo destinato all'accoglienza dei poveri e dei pellegrini, soprattutto quelli che non erano in grado di pagarsi un letto presso una locanda. Situati per lo più lungo del vie dei grandi pellegrinaggi, erano chiamati spesso "Ostelli di Dio" e sorgevano nei valichi di montagna, presso i monasteri o presso le chiese di piccoli villaggi di campagna, ma anche appena fuori le mura delle città.
Le cure gestite dai religiosi
Trasformatisi lentamente in centri medici, questi ospedali erano gestiti dai religiosi e appartenevano a un monastero o una parrocchia. Essi vivevano grazie all'elemosina e alle donazioni dei cittadini più facoltosi. Qui, frati o suore si prendevano cura degli ammalati, cui offrivano un letto o, più spesso, un pagliericcio in uno stanzone con altri ospiti; il medico, chiamato dai religiosi, giungeva all'ospedale solo in caso di bisogno.
L'ospedale nei monasteri
Animati dalla parola di Gesù che raccomanda di «guarire gli infermi» (Luca 9,2), i primi ospedali nascono all’interno dei monasteri, dove i monaci coltivano erbe officinali ed esercitano l’arte medica, soprattutto in favore dei poveri. Ciò che però, accomuna le varie “case ospedaliere” – monastiche e non – è la stabile presenza dell’immagine del Signore Gesù: l’ospedale è considerato il luogo in cui agisce Cristo salvatore


