Un antico pregiudizio definisce i mille anni del Medioevo il tempo dei “secoli bui”: una menzogna che si è affermata a seguito di una superficiale conoscenza della storia. A tale proposito, Régine Pernoud - una grandissima esperta dell'epoca medievale - afferma: «La cultura accademica… ormai sa che il Medioevo non è un’epoca di sottosviluppo, di oscurantismo, di ignoranza e ancora meno di tirannia. Non sempre, tuttavia, questo si trasmette a chi frequenta le università». Infatti, l'ignoranza sul Medioevo perdura anche tra molti studenti, spesso vittime di distorte narrazioni veicolate anche da vari film e romanzi.
Un'epoca di luce e di festa
Pur con tutte le contraddizioni e i mali che accompagnano ogni epoca, il Medioevo è stato un tempo di luce, tempo in cui il cristianesimo è stato il motore fondamentale della storia, della cultura e dell'arte. Ritmato dal suono delle campane, il Medioevo è stato anche un tempo di vita comunitaria, un tempo caratterizzato dalle feste e dai tornei cavallereschi, ma anche un tempo di grandi pellegrinaggi la cui meta era l'incontro con Dio.
Un'epoca di santi e di artisti
La fede di un popolo, consapevole di essere in cammino verso la vita eterna, dà origini a una grande fioritura di santi come Benedetto da Norcia, la cui regola - Ora et labora - trasforma l'Europa, e Francesco d'Assisi, il cui spirito illumina tutto il secondo Millennio. Ma la cristianità medievale partorisce anche grandi artisti come Dante Alighieri, il sommo poeta autore della Divina Commedia, e Giotto, autore di splendidi cicli pittorici.
Il tempo delle catterali
Durante il Medioevo, l'Europa si ricopre di "un candido manto di chiese" e al centro di ogni città si eleva la chiesa cattedrale in stile romanico o gotico. Costruite con la partecipazione del popolo, le cattedrali testimoniano il genio architettonico e tecnologico dell'uomo medioevale, ma anche la fede di un popolo che attraverso la chiesa cattedrale intende dar gloria a Dio.




L'anima del Medioevo
Pur peccatore come quello di ogni altra epoca, l'uomo medievale ha chiaro il senso del peccato ed è consapevole della necessità di essere salvato da Dio che in Cristo si è fatto uomo per la sua salvezza. In tal senso, l’anima più autentica del Medioevo è rappresentata dal monachesimo, che diffonde ovunque la parola di Dio. Inoltre, i monaci coltivano campi e trasmettono la cultura antica, diventando i padri della civiltà europea.


La Città di Dio
«Morte e vita si sono affrontate in un prodigioso duello. Il Signore della vita era morto; ma ora è vivo e trionfa». Queste parole di un antico inno pasquale esprimono il duello vinto da Cristo risorto, che apre il Cielo all’umanità. È il duello che permette di realizzare in terra la Città di Dio, di cui parla sant'Agostino, un duello grazie al quale nel Medioevo l’uomo e la donna, il monaco e il cavaliere, il contadino e il mercante, il pellegrino e l’artista hanno lo sguardo costantemente rivolto al Cielo. In tal modo, anche dal punto di vista urbanistico e architettonico, essi cercano di realizzare la Città di Dio, soprattutto con la costruzione di splendide cattedrali gotiche che, con la loro luce e altezza vertiginosa, richiamano la patria beata del Cielo.